Un mese dopo che Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali, Bitcoin ha superato per la prima volta in assoluto il livello di 100 mila dollari, probabilmente sostenuto dall’atteggiamento pro cripto del presidente americano che è entrato in azione promuovendo il proprio progetto denominato World Liberty Financial. A sostenere le cripto non c’è solo il presidente americano. Nel corso degli ultimi anni, le criptovalute sono passate da una nicchia tecnologica a un fenomeno globale, alimentando discussioni su come possano trasformare il panorama economico e finanziario. In questo contesto, le Stablecoin stanno emergendo come un attore chiave per i pagamenti, con il potenziale di diventare mainstream grazie alla loro stabilità e flessibilità.

Ma cosa sono le stablecoin, e perché il mondo sembra pronto a integrarle nei pagamenti quotidiani?

Cosa sono le Stablecoin

Le Stablecoin sono una forma di criptovaluta progettata per mantenere un valore stabile nel tempo. Questo è possibile grazie al loro ancoraggio a un asset sottostante, come il dollaro statunitense, l’euro o persino materie prime come l’oro. A differenza di altre criptovalute come il Bitcoin, che sono soggette a fluttuazioni di prezzo significative, le Stablecoin offrono una maggiore prevedibilità, rendendole ideali per transazioni finanziarie e pagamenti.

Perché le Stablecoin sono adatte ai pagamenti

L’attrattiva principale delle Stablecoin nei pagamenti risiede nella loro capacità di combinare i benefici delle criptovalute (velocità, trasparenza e decentralizzazione) con la stabilità tipica delle valute tradizionali. Ecco alcuni motivi per cui le Stablecoin stanno guadagnando terreno. In particolare:

  • Efficienza nei pagamenti transfrontalieri. Le transazioni internazionali possono essere lente e costose a causa delle commissioni bancarie e dei tassi di cambio. Le Stablecoin offrono una soluzione più rapida ed economica, bypassando le infrastrutture tradizionali.
  • Riduzione del rischio di cambio. Per aziende e consumatori che operano a livello internazionale, le fluttuazioni valutarie rappresentano un rischio significativo. Con le Stablecoin, il valore è ancorato a una valuta fiat, eliminando questo rischio.
  • Inclusione finanziaria. Nei Paesi con sistemi bancari meno sviluppati o instabili, le Stablecoin possono rappresentare una porta d’accesso a transazioni sicure e globali, rendendo i servizi finanziari accessibili a milioni di persone.

Ostacoli e opportunità normative

Nonostante i vantaggi, l’adozione delle Stablecoin non è priva di sfide. La regolamentazione è uno degli ostacoli principali. L’attuale incertezza normativa rallenta gli investimenti nel settore, anche se la situazione potrebbe cambiare con l’arrivo di nuove amministrazioni più aperte alle criptovalute. In particolare, a livello globale esistono diverse normative che stanno influenzando lo sviluppo e l’adozione delle stablecoin:

  • L’Unione Europea ha introdotto il 30 dicembre 2024 il Regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), che fornisce un quadro normativo chiaro per le criptovalute, incluse le Stablecoin, ma le norme sui token di moneta elettronica sono entrate in vigore da giugno 2024. Questo regolamento stabilisce requisiti per la trasparenza, la sicurezza dei fondi e la stabilità delle riserve.
  • Stati Uniti. Negli USA, la regolamentazione è frammentata. La Securities and Exchange Commission (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) stanno ancora definendo quali Stablecoin rientrino nella loro giurisdizione. Inoltre, il Congresso sta valutando una legge federale per regolamentare le Stablecoin come strumenti di pagamento.
  • Paesi come Singapore e Giappone hanno adottato un approccio proattivo. Singapore, attraverso la Monetary Authority of Singapore (MAS), ha stabilito linee guida chiare per l’emissione e l’utilizzo delle Stablecoin, favorendo un ambiente innovativo ma regolato.
  • Paesi emergenti. In mercati emergenti come l’Africa, l’assenza di regolamentazioni specifiche rappresenta sia un’opportunità, sia un rischio. Molte startup stanno sfruttando il vuoto normativo per innovare, ma la mancanza di supervisione potrebbe portare a problemi di fiducia e sicurezza.

Una struttura normativa chiara e coerente è fondamentale per favorire la fiducia dei consumatori e degli investitori. Allo stesso tempo, un quadro regolatorio solido potrebbe accelerare lo sviluppo di casi d’uso come la distribuzione globale delle buste paga e i pagamenti internazionali per aziende e persone.

I grandi nomi si muovono: Stripe e PayPal

L’interesse per le Stablecoin è evidente anche tra i giganti della tecnologia e dei pagamenti. Stripe, per esempio, ha investito 1,1 miliardi di dollari per acquisire Bridge, una startup specializzata in Stablecoin, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura di pagamenti globale. Anche PayPal ha lanciato la sua Stablecoin, PYUSD, che consente transazioni transfrontaliere attraverso il suo servizio Xoom.

Queste iniziative sottolineano come le Stablecoin siano già al centro delle strategie di espansione internazionale di grandi aziende. Secondo le strategie degli attori fintech, l’adozione delle Stablecoin rappresenta un passo fondamentale per creare un ecosistema finanziario più inclusivo e accessibile.

IDEE DI INVESTIMENTO

Con l’evoluzione delle tecnologie blockchain e l’interesse crescente di aziende globali, le Stablecoin sono ben posizionate per diventare una parte integrante dei pagamenti digitali. La loro capacità di unire i vantaggi delle criptovalute con la stabilità delle valute fiat le rende particolarmente adatte per applicazioni pratiche, come i pagamenti transfrontalieri e le transazioni quotidiane.

L’adozione mainstream nel 2025 potrebbe arrivare più rapidamente del previsto, grazie agli sforzi congiunti di innovatori tecnologici, grandi aziende e governi. Con una regolamentazione favorevole e una crescente consapevolezza pubblica, le Stablecoin potrebbero davvero rivoluzionare il modo in cui il mondo gestisce i pagamenti.

Per investire sui trend del FinTech legati anche ai sistemi di pagamento ci sono prodotti azionari specializzati che investono sui trend della finanza digitale che possono essere utilizzati in un portafoglio ben diversificato con un’ottica di lungo termine.

  • Robeco Fintech Classe D EUR Eur Acc è un fondo azionario che investe a livello globale su società della finanza digitale promuovendo allo stesso tempo alcune caratteristiche ESG e integrando i rischi di sostenibilità nel processo di investimento. Partito nel 2017 il fondo rende a un anno il 35,39% (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2025). Tecnologia e finanza sono i settori prevalenti. Il 62% del portafoglio è investito in Usa, il 9% in Asia.
  • BGF FinTech Fund Classe E2 EUR Hedged Acc è un fondo azionario che investe a livello globale almeno il 70% del patrimonio su società la cui attività economica predominante comprende la ricerca, lo sviluppo, la produzione e/o la distribuzione di tecnologie utilizzate e applicate nei servizi finanziari. Partito nel 2018 il fondo rende a un anno il 16,02% (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2025). Finanza e tecnologia sono i settori prevalenti. Il 63% del portafoglio è investito in Usa, il 9% in America Latina e l’8,6% in area euro.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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