L’inclusione economica è diventata un pilastro fondamentale nella lotta contro la povertà e l’insicurezza globale. Secondo Il report The State of Economic Inclusion Report 2024: Pathways to Scale di World Bank, questi programmi rappresentano una risposta multidimensionale ai bisogni delle comunità vulnerabili. Essi mirano a migliorare reddito e resilienza attraverso interventi integrati che abbracciano la formazione, il capitale imprenditoriale e il sostegno sociale. Vediamo quali sono i progressi e quali sono le sfide per alleviare la povertà e aumentare l’inclusione.
Crescita dei programmi di inclusione economica
Secondo l’analisi di World Bank, dal 2021 al 2024 il numero di programmi di inclusione economica è quasi raddoppiato, passando da 219 a 405 in 88 paesi. La copertura è aumentata del 50%, con oltre 15 milioni di famiglie coinvolte direttamente e circa 70 milioni di persone che traggono vantaggi indiretti. Questo incremento testimonia l’impegno globale per affrontare le crisi sovrapposte, come la pandemia e i cambiamenti climatici.
Focus sui governi
I governi guidano il 43% dei programmi globali e rappresentano il 74% dei partecipanti, secondo il report di World Bank. Questi interventi sono spesso integrati nelle politiche nazionali, aumentando il supporto politico e finanziario necessario per una scala maggiore. I governi collaborano con ONG e istituzioni private per migliorare la consegna dei servizi, con il 91% dei programmi governativi che si affida a organizzazioni esterne per almeno una componente.
Obiettivi chiave e progettazione personalizzata
Tra gli obiettivi principali dei programmi, secondo il report World Bank, spiccano l’emancipazione economica delle donne, presente nel 33% delle iniziative, e il miglioramento della sicurezza alimentare e dell’accesso al lavoro. Inoltre, i programmi si concentrano su gruppi vulnerabili come i giovani (65%), le popolazioni sfollate o colpite da conflitti (39%) e le persone con disabilità (39%). Le componenti più comuni includono formazione (96%), coaching (89%) e capitale imprenditoriale (77%).
Tecnologie digitali come acceleratore
La digitalizzazione può rendere più efficace il percorso verso l’inclusione. Il 93% dei programmi analizzato dal report World Bank utilizza strumenti digitali per migliorare la gestione e la consegna. In particolare, il 72% li impiega per il monitoraggio e la valutazione, mentre il 66% per il targeting e l’iscrizione. Questi strumenti aumentano trasparenza ed efficienza, permettendo di raggiungere anche comunità remote e migliorando la resilienza operativa.
Resilienza climatica come necessità
L’inclusione economica viaggia di pari passo con la resilienza climatica. Con l’aggravarsi degli impatti climatici, il 66% dei programmi ha integrato pratiche di resilienza climatica. In particolare, si concentrano su aree vulnerabili come l’Africa Sub-Sahariana, che ospita il 65% dei programmi climatici, e l’Asia Meridionale, con il 14% delle iniziative. Tra le innovazioni, secondo il report di World Bank, spiccano assicurazioni contro i rischi climatici e tecnologie verdi a basso costo, che consentono ai partecipanti di adattarsi meglio agli shock ambientali.
Sfide e opportunità per il futuro
Nonostante i progressi, rimangono sfide significative. Solo il 34% dei programmi analizzati da World Bank facilita l’accesso a lavori salariati, un dato che evidenzia la necessità di ampliare le opportunità di impiego. Inoltre, molti programmi dipendono ancora dai donatori, con solo il 26% dei finanziamenti che proviene dai governi. Rafforzare la sostenibilità finanziaria e integrare ulteriormente i programmi nelle politiche nazionali sarà cruciale per garantire impatti duraturi.
IDEE DI INVESTIMENTO
I programmi di inclusione economica stanno trasformando la vita di milioni di persone, offrendo loro strumenti per affrontare le sfide economiche e ambientali. Investire in questi programmi significa costruire un futuro più equo e resiliente per tutti.
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