Negli ultimi anni, il settore degli investimenti ESG (Environmental, Social, Governance) ha visto l’emergere di una nuova categoria di strumenti: i Trasition fund o fondi di transizione.
I Fondi di transizione sono strumenti finanziari progettati per capitalizzare il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio.

Scopriamo in dettaglio cosa sono, come funzionano e dove si concentrano.

Cosa sono i fondi di transizione

I fondi di transizione rappresentano una categoria in rapida crescita nell’universo ESG. Secondo un’analisi di MSCI Research, a luglio 2024 hanno raggiunto un patrimonio di oltre 50 miliardi di dollari distribuiti su 139 fondi venduti a livello globale. Circa il 70% dei fondi di transizione è domiciliato in Europa, ma gli investimenti principali si trovano negli Stati Uniti.

A differenza dei tradizionali fondi clima, che si concentrano esclusivamente su soluzioni a basso impatto ambientale, i fondi di transizione si focalizzano su settori industriali in fase di decarbonizzazione. L’Unione Europea sta giocando un ruolo cruciale nel definire standard per i fondi di transizione. Infatti, linee guida come quelle dell’European Securities and Markets Authority (ESMA) richiedono che i fondi dimostrino obiettivi chiari e misurabili per essere etichettati come “transition”.

Le strategie di investimento dei fondi di transizione

I fondi di transizione variano notevolmente per dimensione e composizione, spaziando da piccoli portafogli con meno di 50 partecipazioni a strategie globali con oltre 1.000 titoli. Questa varietà riflette l’assenza di definizioni standardizzate per gli investimenti di transizione.

In particolare, questi fondi mettono in portafoglio aziende che:

  • Riducono attivamente le loro emissioni di carbonio. Un quinto dei fondi investe oltre il 50% in aziende con obiettivi di riduzione delle emissioni approvati dalla Science Based Targets Initiative (SBTi).
  • Offrono prodotti e servizi che supportano la transizione energetica con impegno Net-zero: l’80% dei fondi mira a contenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2,5 gradi centigradi.
  • Operano in industrie ad alta intensità di emissioni, ma con potenziale per evolvere verso pratiche più sostenibili.

A livello settoriale i fondi di transizione investono prevalentemente in:

  • Prodotti chimici speciali con particolare attenzione alle soluzioni innovative per ridurre emissioni industriali.
  • Semiconduttori concentrandosi sui componenti chiave che possono facilitare l’efficienza energetica.
  • Componenti elettrici con un occhio attento alle infrastrutture in grado di supportare la transizione verso l’energia sostenibile compreso il nucleare.
  • Metalli e miniere con un particolare riferimento all’estrazione sostenibile di materie prime rare o critiche come il litio.

 

IDEE DI INVESTIMENTO

I fondi di transizione rappresentano una frontiera innovativa per gli investimenti ESG. Sebbene la regolamentazione e la standardizzazione siano ancora in evoluzione, la convergenza tra innovazioni tecnologiche e politiche di supporto suggerisce una crescita continua del settore. Per gli investitori interessati a sostenere il passaggio verso un’economia a basse emissioni, questi fondi offrono un mix di opportunità e sfide oltre ad essere un’occasione di diversificazione per combinare ritorni finanziari e impatto climatico positivo.

Ecco i migliori per rendimento da inizio anno presenti sulla piattaforma Online Sim:

  • Goldman Sachs Global Environmental Transition Equity Classe X Usd Acc è un azionario energia e materie prime che investe in società attive nel settore dell’energia con particolare riferimento a esplorazione, produzione, commercializzazione, raffinazione e/o trasporto di prodotti petroliferi e gas; attrezzature e servizi per il settore dell’energia. Partito nel 2001 rende il 16,95% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a novembre 2024). Beni industriali e materie prime sono i settori più rappresentati. Il 64% del portafoglio è investito in America.
  • Pictet – Clean Energy Transition Classe R Usd Si tratta di un azionario energia e materie prime che investe in maniera globale. Partito nel 2007 investe in società di tutto il mondo che contribuiscono e beneficiano della transizione a livello globale verso una produzione e un consumo di energia meno basati sulle energie fossili. Rende l’8,87% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a novembre 2024). Tecnologia e beni industriali sono i primi settori in portafoglio, a livello geografico il 68% è investito sull’America.
  • Carmignac Portfolio Climate Transition Classe A Eur Acc è un fondo azionario energia e materie prime che investe almeno il 60% del patrimonio in società la cui attività contribuisce alla mitigazione e all’adattamento dei cambiamenti climatici secondo le norme della Tassonomia UE. Rende il 6,07% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a novembre 2024). Tecnologia e beni industriali sono i primi settori in portafoglio, a livello geografico il 49% è investito sull’America, il 22% in Asia.
  • Invesco Energy Transition Classe A (acc) USD è un fondo azionario energia e materie prime che investe il 70% del portafoglio in grandi società petrolifere, servizi energetici, società di infrastrutture di gas naturale, società di esplorazione e produzione di petrolio e gas, nonché aziende di sviluppo di fonti energetiche alternative. Partito nel 2022 rende il 3,31% da inizio anno (dati Morningstar aggiornati a novembre 2024). Tecnologia e beni di consumo sono i settori più rappresentati. Il 45% del portafoglio è investito in America, il 16% in Europa.

Scopri gli altri fondi ESG disponibili sulla piattaforma Online SIM.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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