Il risultato delle elezioni europee 2024 ha portato a una composizione del Parlamento europeo che rende matematicamente più difficile approvare nuove misure climatiche nell’Unione Europea. A rischio in maniera particolare c’è il prossimo obiettivo di taglio del 55% delle emissioni entro il 2030 rispetto al 1990 che dovrà salire al 90% delle emissioni entro il 2040. Entrambe sono tappe importanti verso il traguardo emissioni zero entro il 2050. Per arrivare all’approvazione del taglio del 90% è necessario il via libera sia dei Paesi UE sia del Parlamento.
Gli ostacoli verso la neutralità climatica in UE
Qual è la prospettiva per la transizione verde in UE? Cerca di rispondere a questa domanda il report Targets in the balance: What’s next for the European Green Transition? a cura di Reuters che analizza le sfide e le prospettive future del Green Deal europeo. In particolare il pacchetto Fit for 55 che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
- La minaccia politica. Il report evidenzia le potenziali minacce al programma legislativo dovute ai cambiamenti politici nel Parlamento europeo, con un possibile aumento dell’influenza populista di destra che potrebbe indebolire le politiche climatiche. La presidente Ursula von der Leyen è vista come il garante del blocco dei sostenitori del Green Deal europeo, ma potrebbe dover ammorbidire le misure da prendere e ha già dichiarato che andrà incontro alle politiche industriali.
- Servono nuove regole fiscali. Per la transizione verde servono investimenti pubblici. Attualmente l’impegno dell’Europa per la transizione verde è pari a 50 miliardi di euro annui fino al 2027 (circa il 0,3% del PIL dell’UE). Le stime considerano necessario impiegare un ulteriore 1,6% del Prodotto interno lordo (PIL) europeo da qui al 2050. Per farlo serviranno sgravi fiscali per le imprese che al momento non ci sono.
Cosa prevede di Fit for 55
La strategia europea del Green Deal ha cominciato ad essere operativa nel 2021 con Fit for 55, un pacchetto ad ampio raggio di riduzione delle emissioni per diversi settori (rifiuti, edilizia e marittimo domestico, trasporti, metano, carburante sostenibile per l’aviazione, sociale).
- Il programma è partito davvero nel 2023. Sono serviti due anni perché il programma fosse pienamente adottato con l’obiettivo giuridicamente vincolante della riduzione di almeno il 55% delle emissioni di carbonio dell’UE entro il 2030 e l’istituzione di un Fondo per una transizione giusta. Questo con 17,5 miliardi di euro e che aiuti i Paesi che dipendono dai combustibili fossili a convertirsi in economie a combustibili a basse emissioni di carbonio.
- Misure vincolanti per agricoltura e trasporti. Il pacchetto Fit for 55 contiene inoltre norme per la riduzione delle emissioni derivanti dall’uso del suolo, il cambiamento d’uso del territorio e silvicoltura, combustibili decarbonizzati per il trasporto marittimo, il miglioramento del rendimento energetico degli edifici, l’utilizzo di combustibili alternativi per le infrastrutture e una tassazione dei prodotti energetici ed emissioni di elettricità ed CO2 per auto e furgoni.
Le regole per la transizione energetica. A luglio 2023, il Consiglio europeo ha firmato una direttiva per ridurre dell’11,7% il consumo energetico finale in tutta l’UE entro 2030. Questa direttiva è state seguita a ottobre 2023 da un’altra direttiva che spinge l’utilizzo delle fonti alternative e mira ad aumentare dal 42,5% al 45% la quota di tutta l’energia dell’UE proveniente da fonti rinnovabili entro il 2030. Trasporti, edilizia e industria sono i settori più interessati.
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