Quasi la metà dei fondi ambiente nei loro nomi potrebbe violare il nuovo regolamenti ESMA. Questo limita l’uso di termini ESG e di definizioni legate alla sostenibilità nel nome del fondo. Lo sostiene lo studio di Clarity AI dal titolo Implications of ESMA’s New Guidelines on Fund Names, secondo cui almeno il 44% dei fondi europei che utilizzano termini ambientali e a impatto potrebbe dover cambiare nome o procedere a rivedere il portafoglio vendendo asset.
La ragione? Questi fondi sono investiti in attività che violano i criteri dell’accordo di Parigi che porta ad escludere determinati settori (armi controverse, tabacco, combustibili fossili e società i cui ricavi provengono da un’intensa produzione di energia) dal proprio portafoglio.
Fondi ambiente: quali sono le violazioni di portafoglio
La regola del nome introdotta da ESMA prevede che almeno l’80% del patrimonio dei fondi ambiente sia utilizzato per soddisfare criteri ambientali e/o sociali in base agli obiettivi di investimento sostenibile. Lo studio di Clarity AI ha analizzato 3.256 fondi domiciliati in Europa che usano nel nome termini ambientali, inclusa la sigla ESG, di cui il 74% è categorizzato articolo 8, il 19% articolo 9 e solo il 7% è articolo 6.
I limiti imposti per le attività legate ai combustibili fossili sono la prima causa di violazione della regola, ma hanno un peso rilevante anche l’esposizione alla produzione di tabacco e alle armi controverse. In particolare:
- Combustibili petroliferi. Sono 1.077 i fondi che sono esposti a società attive nella produzione di combustibili petroliferi al di sopra della soglia di fatturato del 10%.
- Combustibili gassosi. Sono 875 i fondi che sono stati esposti a società attive nella produzione di combustibili gassosi al di sopra della soglia del 50% dei ricavi.
- Carbone termico. Sono 574 i fondi che sono esposti a società attive nella produzione di carbone termico al di sopra della soglia dell’1%.
- Armi controverse. Sono 496 i fondi che sono stati esposti a società direttamente coinvolte nella produzione di armi controverse.
- Energia elettrica. Sono 67 i fondi erano esposti a società che producevano energia elettrica con un’intensità superiore a 100 g CO2 e/kWh.
- Tabacco. Sono 60 i fondi sono stati esposti a società coinvolte nella produzione di tabacco.
I gestori patrimoniali dovranno muoversi rapidamente per adeguare il portafoglio: le linee guida sono state pubblicate il 14 maggio 2024 e si applicheranno tre mesi dopo la pubblicazione della loro traduzione sul sito web dell’ESMA. I fondi ambiente esistenti avranno quindi sei mesi di tempo per apportare gli adeguamenti necessari. Lo studio di Clarify andrà avanti con una seconda parte che esaminerà i criteri relativi alle violazioni dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC) o delle Linee Guida dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per le Imprese Multinazionali. La cifra reale dei fondi che violano le linee guida potrebbe essere persino superiore al 44%.
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