Il lancio da parte di OpenAI del suo nuovo modello GPT-4 che è più veloce e può rispondere alle domande vocali e anche cantare, accende il faro sui costi che le aziende devono sostenere per mantenere un ritmo così rapido di innovazione. Una gara continua per arrivare primi. L’IA ha impresso un ritmo sfrenato all’innovazione tanto che fare previsioni è diventato un esercizio impossibile e, a volte, inutile. Ma c’è un dato che da solo può misurare la temperatura dell’innovazione e dare l’idea di chi potrà scrivere la storia di questa tecnologia: gli investimenti per lo sviluppo dei sistemi di IA. Vediamo come secondo l’Artificial Intelligence Index Report 2024 di Stanford University:

• Gli investimenti in IA generativa salgono alle stelle. Nonostante il calo degli investimenti privati complessivi nell’IA, nel 2023 i finanziamenti per l’intelligenza artificiale generativa sono quasi raddoppiati rispetto al 2022 e hanno raggiunto i 25,2 miliardi di dollari. Gli attori principali sono OpenAI, Anthropic, Hugging Face e Inflection.
• Gli Stati Uniti guidano gli investimenti privati. Nel 2023, gli Stati Uniti hanno visto gli investimenti nell’intelligenza artificiale raggiungere i 67,2 miliardi di dollari, quasi 8,7 volte di più rispetto alla Cina. Gli investimenti privati nell’IA in Cina e nell’Unione Europea, compreso il Regno Unito, sono diminuiti rispettivamente del 44,2% e del 14,1%.
• La Cina domina la robotica industriale. Il 52,4% dei robot industriali a livello globale sono cinesi. Il dominio cinese in questo campo è stato costruito negli ultimi 10 anni e al momento non ci sono rivali che possano competere.
• Costi elevati per addestrare l’IA. Nonostante i numeri in crescita degli investimenti, i costi per creare e formare sistemi di intelligenza artificiale sono enormi e solo pochi possono permettersi di stare sul mercato. Secondo il report di Stanford University, per GPT-4 sono stati spesi circa 78 milioni di dollari per addestrarlo e Google avrebbe speso 191 milioni per l’addestramento di Gemini Ultra.
• Il dominio dei giganti tech. I costi elevati hanno un impatto significativo sull’evoluzione del settore che vede la start up entrare nell’orbita dei giganti tech. OpenAI ha scelto di abbandonare lo status di organizzazione no profit diventando un’azienda commerciale su cui Microsoft ha investito 13 miliardi di dollari. E non è il solo caso. Anthropic , un’altra delle poche startup di spicco che creano modelli di intelligenza artificiale, ha raccolto 4 miliardi di dollari da Amazon e altri 2 miliardi di dollari da Google, e si affida anche ai giganti della tecnologia per chip e infrastrutture cloud.
• Continuano a crescere le start up. La bilancia sembra pendere a sfavore delle startup di IA senza rapporti con le Big Tech. Eppure la Silicon Valley continua a sfornarli. Secondo il Report Stanford University, nel 2023 i venture capitalist hanno finanziato 1.812 nuove società di intelligenza artificiale, con un aumento del 40,6% rispetto al 2022. La maggioranza è destinata al fallimento.

IDEE DI INVESTIMENTO

Per investire sul megatrend dell’intelligenza artificiale ci sono fondi azionari tematici. Ecco i migliori sulla piattaforma di Online SIM:

• DWS Invest Artificial Intelligence Classe NC EUR Acc è un fondo azionario tematico che investe a livello globale su società la cui attività trarrà vantaggio o è correlata all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Lanciato nel 2018 rende a un anno il 39,77% (dati Morningstar aggiornati a maggio 2024). Tecnologia e servizi alla comunicazione sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale il 69% dell’asset allocation, il 10% è investito in Asia emergente.

• Allianz GIF – Global Artificial Intelligence Classe AT Eur è un fondo azionario tematico che investe a livello globale con particolare attenzione all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Lanciato nel 2017 rende a un anno il 36,49% (dati Morningstar aggiornati a maggio 2024). Tecnologia e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale l’82% dell’asset allocation.

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Note

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