Un’estate davvero piacevole per i mercati, che archiviano un dei mesi più belli dell’anno. Luglio si rivela infatti particolarmente prospero per la quasi totalità degli attivi.

Luglio tra materie prime e valute

Tra le materie prime si registrano variazioni importanti, con una dispersione dei rendimenti tuttavia piuttosto contenuta. A correre è il petrolio, con il brent che avanza di oltre il 13%, recuperando quasi totalmente le perdite dell’anno corrente. Bene anche l’avena, che con un brillante +12% si conferma tra le migliori commodities dal 2023. Ancora in rosso troviamo il gas naturale, che cede quasi il 6% e che perde oltre la metà del suo valore dall’inizio dell’anno.

Sul piano valutario si menziona una lieve debolezza dell’euro: contro il biglietto verde si conferma in rafforzamento di 82 punti base, ma contro sterlina, yen, yuan e soprattutto franco svizzero arriva a cedere quasi il 2%, nonostante l’aumento dei tassi ufficiali di un ulteriore quarto di punto operato dalla BCE a fine luglio.

Un’analisi di mercato estivo positivo

Tra i migliori listini azionari in valuta – quasi tutti in attivo e con un rendimento medio di quasi il 5% – spicca quello turco (+25%), non nuovo ai record, e che dopo un inizio anno particolarmente difficile da tre mesi mette a segno performance positive e crescenti. Nel complesso ad avanzare con più forza sono i paesi mediterranei e alcune borse asiatiche minori, mentre i listini USA si compattano a metà classifica con rendimenti del 3-4%. Deboli, ma senza drammi, paesi scandinavi e Giappone.

Gli indici di categoria di fondi azionari a specializzazione geografica figurano tutti in allungo. Coerentemente con i listini azionari la Turchia domina la classifica a +22%, con un rendimento da inizio anno riportato in attivo dal precedente -18% e determinato prevalentemente dalla svalutazione della lira turca del 48% ytd. Nel mese avanzano prevalentemente i mercati emergenti, come l’Africa, l’est Europa e la Cina, mentre il livello di capitalizzazione di borsa e le prospettive di crescita non sembrano influenzare le classifiche.

Dal punto di vista settoriale, spicca il rimbalzo dell’immobiliare, tra i più deboli nel medio periodo. L’allungo, dell’8%, è seguito da quello delle energie tradizionali (+6.7%) e tecnologie per la finanza (+6.6%). Gli unici settori in negativo, appena sotto alla parità, sono il farmaceutico-sanitario e le biotecnologie. Oltre il 70% delle categorie obbligazionarie sono in positivo, sia nel mese di luglio che nell’anno corrente. Le dinamiche valutarie risultano fondamentali: i bond in corona norvegese si apprezzano di quasi il 5% mensile, in linea con la valuta di esposizione. Parallelamente il debito USA scivola in fondo alla classifica, minato dal già menzionato rafforzamento della moneta unica. Sono settimane particolarmente proficue per convertibili ed high yield, mentre le duration più elevate risultano penalizzate.

Come e perché investire

Il progressivo inasprirsi delle politiche monetarie – un processo in diverse aree già in pausa – ad oggi non pare aver raffreddato in modo consistenze né l’economia reale, né i mercati finanziari, noti anticipatori dei cicli economici. I trend, contrariamente a quanto abbiamo osservato nello scorso decennio, mostrano andamenti più incerti ed altalenanti, ma non mancano i volumi e paiono perlopiù determinati da spostamenti tra asset per ragioni speculative, più che da una diffusa sfiducia sulla stabilità dei mercati.

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

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