Quando nel 2018 tre economisti del calibro di Nouriel Roubini, Johseph Stiglitz e George Soros avevano etichettato il mercato delle criptovalute come la più grande bolla di tutti i tempi, in molti avevano fatto spallucce. E in molti hanno pensato che fosse il pensiero di tre boomer di tutto rispetto, poco avvezzi alle meraviglie della blockchain.
Con il fallimento da 32 miliardi di dollari di FTX, la società lanciata nel 2019 dal giovane matematico Sam Bankman Fried, che ha conquistato oltre 1 milione di utenti, è stato chiaro a tutti che i tre economisti, seguaci dei crismi della finanza tradizionale avevano ragione da vendere. L’argomento è stato trattato nell’analisi di Ersel a cura del Team di gestioni patrimoniali.
Criptovalute: i punti oscuri di un mercato sopravvalutato
Il fallimento di FTX è solo la punta dell’iceberg di un mercato che negli ultimi quattro anni ha conosciuto un boom senza precedenti. La caduta della società guidata da Bankman Fried apre un nuovo capitolo nella storia di questo settore che sta coinvolgendo altre società. Il futuro non si gioca più sulla blockchain, ma nelle stanze delle autorità regolatrici e nelle aule dei tribunali.
I punti oscuri delle criptovalute sono stati più volte evidenziati da Consob e Banca d’Italia. In dettaglio:
- La poca trasparenza delle criptovalute nella gestione del rischio
- Il valore di mercato delle criptovalute non basi solide
- Criptovalute: i limiti di questo strumento e l’educazione finanziaria
La poca trasparenza nella gestione del rischio
Tra i punti deboli denunciati fin dall’inizio dalle autorità di regolamentazione del mercato ci sono:
- una gestione del rischio poco brillante e trasparente;
- una governance sfuggente che si basa su una complessa rete di società off-shore;
- una comunicazione al mercato incompleta.
Questi punti deboli derivano certamente dal fatto che il settore è ancora giovane con molta libertà e controllo insufficiente. Ma tutti questi comportanti non sono tollerati nei settori più tradizionali della finanza e del risparmio che sono soggetti a regole stringenti di trasparenza, con un controllo costante da parte delle autorità di regolamentazione.
Il valore di mercato senza basi solide
Il tema più discusso da sempre, e temiamo per sempre, è: come si attribuisce un valore al mercato cripto? Qui si entra nell’ambito delle previsioni su un calcolo che, secondo l’analisi di Bloomberg, è spesso spannometrico.
Secondo la maggior parte delle fonti consultate da Bloomberg, alla fine del 2021 il mercato delle cripto valeva 3 mila miliardi di dollari. A dicembre 2022, con il crollo di FTX, è stato perso un valore vicino a 2 mila miliardi di dollari.
Criptovalute: limiti e un’educazione finanziaria
Uno dei rischi maggiori in questo vuoto regolamentare è che i prodotti offerti in maniera abusiva sul mercato sono quasi sempre legati al mondo delle criptovalute. La denuncia arriva da Consob che ha sottolineato come il rischio principale di questo tipo di investimenti è di perdere tutto il capitale impiegato. Come porre rimedio?
Alcuni punti chiave:
- introdurre limiti all’attività pubblicitaria di criptoattività;
- attribuire ai regolatori del mercato specifici poteri di contrasto come già previsto per le offerte abusive di prodotti e strumenti finanziari;
- aumentare la conoscenza delle criptovalute e di alcuni servizi digitalizzati.
Secondo l’analisi Consob, occorre dare impulso alle iniziative di educazione finanziaria che riguardano il mondo digitale prima che il fenomeno assuma dimensioni non più controllabili con gravi rischi per i risparmiatori.
IDEE DI INVESTIMENTO
Per un investimento più sicuro meglio affidarsi a strumenti del risparmio gestito, che consentono di diversificare il rischio. Scopri i fondi comuni di investimento disponibili sulla piattaforma Online SIM.
Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
Nessun commento