Ripulire il settore edile ad alta intensità di carbonio e ridurre il consumo di energia negli edifici è la priorità per le città di tutto il mondo. Questa priorità climatica è emersa chiaramente nel corso della Conferenza delle Parti (COP 27) di Sharm el-Sheikh. Tutte le città stanno adottando progetti di riqualificazione urbana e sta emergendo un nuovo trend: la gentrificazione verde. Di cosa si tratta? Puntare sui quartieri più degradati della città riqualificandoli in chiave verde e puntando anche sul sociale.
Da tempo le città si impegnano a disegnare spazi verdi sotto forma di parchi e specchi d’acqua artificiali e a costruire edifici con materiali rispettosi dell’ambiente e secondo un’architettura biofilica, che progetta edifici mettendo in connessione uomo e natura. Il passo in più è inserire nei progetti anche la riqualificazione sociale. Nonostante le loro buone intenzioni, alcune riqualificazioni urbane verdi hanno conseguenze sociali e ambientali dannose.
I pro della gentrificazione urbana
- Secondo dati Onu, le città contribuiscono per circa il 75% alle emissioni globali di CO2, una cifra piuttosto allarmante dovuta al forte consumo di energia da parte dei residenti e alle infrastrutture costruite con materiali ad alta intensità di carbonio. La svolta verde anche nei quartieri periferici è un passo obbligato per diminuire l’importa di carbonio delle città.
- Sempre secondo dati Onu, si stima che il mondo abbia perso almeno un terzo delle sue foreste a causa dell’aumento della produzione agricola e dell’urbanizzazione. Poiché le foreste continuano a ridursi, gli impatti ambientali e sociali negativi aumenteranno. Le città continuano a crescere con l’aumento della popolazione urbana e la deforestazione continuerà probabilmente a soddisfare le esigenze agricole e spaziali dei consumatori urbani.
I contro della gentrificazione urbana
- La trasformazione di un quartiere degradato ha un costo finanziario che deriva dalle ricostruzioni e dalla costruzione di nuovi edifici ecologici. Questo fa sì che i prezzi degli immobili salgano rapidamente, attirando gli acquirenti ad alto reddito per acquisto o investimento e ampliando le disuguaglianze con i residenti spesso a basso reddito.
- La gentrificazione aumenta le disuguaglianze sociali e razziali nelle città e costringe le classi meno agiate a pagare affitti più alti e servizi più costosi collegati al quartiere dopo la riqualificazione. Alcuni esempi di città che stanno vivendo questa trasformazione sono: Londra, New York, il quartiere di Sant Marti a Barcellona, il quartiere Isola a Milano, Malmö in Svezia, il Victoria Park a Brisbane in Australia, e la città di Medellín in Colombia.
IDEE DI INVESTIMENTO
Secondo quanto emerso a COP 27 l’unico modo per decarbonizzare l’economia è decarbonizzare lo spazio fisico. E quando si parla di spazio fisico, le città sono in primo piano. I recenti disastri naturali legati ai cambiamenti climatici – siccità e inondazioni – hanno reso l’adattamento e la resilienza di edifici e infrastrutture un tema chiave e un megatrend di investimento di lungo termine.
La città più smart al mondo è Londra, seguita da New York e Parigi, secondo l’edizione 2022 dell’indice IESE Cities in Motion. In generale, L’Europa ospita molte delle città “più intelligenti” del mondo. Sei dei primi 10 della classifica sono europei: Londra (1), Parigi (3), Berlino (5), Amsterdam (8), Oslo (9) e Copenaghen (10). Andando oltre la top 10, l’Europa ha 28 città tra le prime 50. Milano (57) è la prima delle italiane.
- Per investire sulla nuova urbanizzazione sostenibile e intelligente sul mercato italiano è disponibile un unico fondo specializzato Pictet – SmartCity Classe R Eur che è un azionario internazionale (+5,02% il rendimento a 10 anni secondo dati Morningstar aggiornati a novembre 2021). Partito nel 2010, il fondo investe prevalentemente nel settore immobiliare e dei beni industriali. Il 70% è investito in America.
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Note
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