Arriva da lontano la rotazione di portafoglio dei grandi gestori dai titoli growth, ovvero le azioni con un forte potenziale di crescita e una redditività elevata, senza dare troppo peso all’indebitamento, ai titoli value, ovvero azioni che hanno una lunga storia di successo nel loro settore, con un indebitamento molto contenuto e con un potenziale di crescita di fatturato e dividendi costante nel tempo.

La rotazione è cominciata ad aprile 2020 sulla base di un rimbalzo dei titoli ciclici di qualità con valutazioni interessanti e, secondo l’analisi di Amundi, in Europa ha accelerato all’inizio di novembre 2020 dopo l’annuncio dello sviluppo di un vaccino efficace, favorendo i cosiddetti titoli “deep value”, il segmento che aveva sofferto di più a causa della crisi da Covid-19.

Nel primo trimestre 2021 il mercato value sta vivendo la terza fase, guidata dai titoli finanziari e bancari in particolare, sostenuti da tassi e aspettative di inflazione più elevati. Secondo l’analisi di Kasper Elmgre, Head of Equities, e Andreas Wosol, Head of European Equity Value di Amundi significa che la rotazione sta diventando importante e potrebbe diventare davvero interessante nel lungo termine, specialmente in Europa. Secondo l’analisi di Robeco, la ripresa del value aumenta le speranze di un ritorno a condizioni ideali in economia che portano a considerare esposizioni coerenti con questo stile.

In particolare in questa fase di mercato un’esposizione allo stile value offre alcuni vantaggi per l’asset allocation ottimale:

  • Consente una efficace diversificazione nei portafogli multi manager perché ha una correlazione storica negativa con i trend di mercato e solo una correlazione storica leggermente positiva con investimenti di alta qualità o a basso rischio.
  • Consente di attutire il rischio nei portafogli multi stile nel lungo periodo, ovvero il value può funzionare come “copertura delle bolle” e migliorare i rendimenti aggiustati per il rischio.

Non manca però chi mette in guardia dai facili entusiasmi. Secondo William Davies, CIO, EMEA e Responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, bisogna evitare le trappole di valore, mettendo in guardia dalla corsa allo stile value e ai titoli con performance deboli a prescindere dalle prospettive. Davies pensa che le società di qualità e le aziende meno cicliche registreranno un andamento migliore.

La rotazione verso il value è destinata a proseguire, mentre la ripresa continua a materializzarsi, ma la strada potrebbe essere accidentata, secondo Amundi, con fasi di “stop and start” legate agli sviluppi nel breve termine delle vaccinazioni e alle notizie relative al Covid-19.

IDEE DI INVESTIMENTO

Lo stile growth ha sovraperformato quello value negli ultimi dieci anni. L’unica vera eccezione a questa tendenza è stata nel 2016, quando il value ha momentaneamente sovraperformato il growth di due cifre. Al momento il differenziale di valutazioni tra growth e value è sigificativo e a favore del value. Secondo le analisi di Amundi e Robeco se si resta in Europa non basta guardare solo al value se non si fa anche una selezione tematica puntando sulla qualità ed evitando modelli di business compromessi.

In particolare, tra i temi di valore in Europa ci sono:

  • Il settore bancario con una preferenza per le banche commerciali e retail che hanno posizioni dominanti nei loro mercati domestici.
  • I settori che beneficiano delle riaperture dell’economia (turismo e tempo libero, commercio al dettaglio, automotive, media e intrattenimento).
  • Value in Europa significa anche puntare sui temi ESG, come la transizione energetica, l’elettrificazione, la digitalizzazione, la mobilità.

Per diversificare il portafoglio di investimento in Europa con uno stile value ci sono fondi azionari che dichiaratamente utilizzano questo metodo di investimento:

  • Amundi Funds – European Equity Value E2 EUR C è un fondo azionario Europa a stile value che investe il 60% del portafoglio nell’Europa Occidentale e il 23% in Uk. Rende il 59,27% a un anno (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021). Il primo settore in portafoglio è la finanza seguito da beni di consumo e beni industriali.
  • Invesco Pan European Focus Equity Fund Classe E Eur è un fondo azionario Europa a stile value che investe il 66% del portafoglio nell’Europa Occidentale e il 17% in Uk. Rende il 53,25% a un anno (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021). Il primo settore in portafoglio è la finanza seguito da salute e beni industriali.
  • HSBC Global Investment Funds – European Equity AC à un fondo azionario Europa a stile value che investe che investe il 65% del portafoglio nell’Europa Occidentale e il 23% in Uk. Rende il 51,50% a un anno (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021). Il primo settore in portafoglio è la finanza seguito da beni industriali e beni di consumo.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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