Se c’è una lezione che i risparmiatori hanno imparato dalle ultime due crisi finanziarie (2008 e 2020) è che non esiste un portafoglio di investimento efficiente se non si imposta una strategia capace di controllare la volatilità quando i mercati salgono sulle montagne russe.
Una corretta impostazione di portafoglio deve sempre partire dal calcolo del proprio rischio misurato anche in ragione del proprio obiettivo di investimento. Un ottimo strumento per controllare il rischio in un orizzonte di lungo termine (almeno 5 anni) è il Piano di Accumulo (PAC), importante alleato contro la volatilità per due ragioni strutturali:
- consente di entrare gradualmente sul mercato offrendo l’opportunità di mediare i prezzi in caso di volatilità al ribasso, ma anche al rialzo;
- garantisce una protezione in più quando l’investimento in PAC è abbinato a un fondo d’investimento che offre la massima diversificazione del rischio grazie a una gestione professionale.
In questo articolo raccontiamo cosa vuol dire investire in PAC.
Forse non tutti sanno che ci sono diverse tecniche di investimento in un PAC che possono dare una marcia in più. In particolare, la tecnica del value averaging permette di acquistare costantemente più quote a un costo medio inferiore.
Ecco come funziona nei PAC:
Investire in PAC
Se si guarda alla performance dei mercati finanziari nel 2020, si ha la perfetta fotografia delle montagne russe, grandi discese e altrettanti grandi recuperi con una grande incertezza che ha disorientato anche gli operatori professionali. Oggi fare previsioni è più complicato e in questo scenario ci sono due soli punti fermi:
- la volatilità è arrivata a toccare punte al rialzo del 250% nel mese di marzo per poi scendere ma senza mai rientrare in una normalità rassicurante ed è sempre in agguato;
- la crisi che deriva dalla pandemia da Covid-19 avrà una risoluzione di lungo periodo.
Uno scenario di forte correzione rappresenta sempre un’opportunità per investire ma bisogna farlo cercando di utilizzare la volatilità come alleata e non come nemica. Il PAC è nato proprio per sfruttare il potenziale di rendimento dei mercati, può avere differenti livelli di rischiosità e per usarlo in maniera corretta bisogna calcolare bene i tempi di ingresso e di durata dell’investimento e darsi un obiettivo concreto.
Vediamo come:
- Il funzionamento del PAC applicato a un fondo è molto semplice: se si investono 500 euro al mese per acquistare quote di un fondo comune, quando il valore del fondo aumenta il numero delle quote acquistate a parità di rata scende di mese in mese, se invece il valore del fondo diminuisce a parità di rata si acquistano di mese in mese un numero di quote superiori che possono trasformarsi in performance più elevate una volta digerita la crisi. Il PAC diventa un alleato di rendimento nelle correzioni di mercato.
- L’obiettivo fa la differenza: l’acquisto di automobile, l’università per i figli, oppure una casa. Per usare al meglio il PAC è importante programmare e avere un obiettivo da raggiungere dandosi un tempo. Ad ogni obiettivo corrisponde una durata e questa durata determina anche l’ammontare della rata necessaria. In questa fase di mercato, la durata è lunga per chi vuole accumulare un capitale con piccole cifre, può accorciarsi se si possiede una liquidità maggiore.
- Investire con un PAC è semplice: basta un conto deposito per aprire un Piano di accumulo di capitale. E’ facile, accessibile e adatto alla pianificazione familiare. La possibilità di accantonare ogni mese una cifra da investire rende questo strumento adatto a una corretta pianificazione dei bisogni familiari.
Il cost averaging e value averaging
Il PAC è uno strumento di investimento periodico che può essere utilizzato secondo diverse strategie, vediamo quali sono:
- Il cost averaging è la strategia classica che viene abbinata al PAC. In questo caso le rate sono costanti, per esempio 500 euro mensili, e sono finalizzate all’acquisto di quote di un investimento (azione, obbligazione, fondo comune) che variano ogni mese in base al prezzo di ciò che si acquista.
- Il value averaging è di fatto un cost averaging potenziato. I versamenti sono variabili, si può decidere di versare un mese 500 euro e il mese successivo dimezzare o raddoppiare la cifra, per riallineare il valore del prodotto finanziario al proprio obiettivo e durata dell’investimento. In pratica, l’importo di ogni rata varia in funzione dell’andamento del prezzo del prodotto finanziario che si compra. Questa strategia di deve a Michael E. Edleson ed è nata nel 1993.
Per capire la differenza tra cost averaging e value averaging, ipotizziamo di costruire due PAC mensili con un investimento iniziale di 500 euro su un fondo azionario internazionale.
- Con il primo versamento mensile le quote del fondo acquistate sono identiche. Ipotizziamo che il prezzo di una quota del fondo sia pari a 10 euro, acquistiamo 50 quote per ciascun PAC.
- Dal secondo mese, i due PAC cominciano a essere diversi. Immaginiamo che il prezzo della quota del fondo sia salito a 12 euro in un mese (dai 10 euro del primo versamento).
- Con il PAC cost averaging, il versamento resta costante a 500 euro, quindi le quote acquistate saranno: 500/12 = 41,6666, portando il numero delle quote totali in due mesi a 91,666, per un valore complessivo dell’investimento in due mesi di 1.100 euro.
- Nel caso del PAC value averaging, la rata non è costante e l’obiettivo è incrementare di 500 euro il valore del fondo. Il primo mese le quote in portafoglio erano 50, che con l’aumento della singola quota da 10 euro a 12 euro adesso valgono 600 euro. Non sarà quindi necessario nel secondo mese versare 500 euro, ne basteranno solo 400/12 per acquistare 33,3333 quote che porta le quote a un totale di 83,333, pari a 1.000 euro.
- Nel caso in cui la quota del fondo azionario internazionale nel secondo mese fosse scesa da 10 euro a 8 euro, il versamento con il cost averaging sarebbe rimasto 500 euro (500/8 = 62,5 pari a un numero di quote totali di 112,5 che al prezzo corrente del fondo sono pari a 900 euro). Con il value averaging, il secondo versamento sarebbe stato di 600 euro, dato che le 50 quote già in portafoglio avrebbero avuto un valore di 400 euro.
IDEE DI INVESTIMENTO
Il value averaging, secondo la teoria di Edleson, aiuta un investitore a comprare a prezzi bassi e vendere a prezzi alti.
In pratica, il value averaging stabilisce quale somma di denaro investire ogni mese in base all’andamento di mercato e con un timing opportuno: la somma è maggiore quando il mercato scende e più bassa quando il mercato sale. Lo svantaggio è che il portafoglio va costantemente monitorato perché non esistono meccanismi automatizzati di gestione del value averaging.
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Note
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.
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