Vista con gli occhi degli imprenditori europei, la Brexit è una partita tutta da rigiocare probabilmente con nuovo referendum che chiami gli inglesi a rivedere le scelte del passato. Almeno questo è il risultato del sondaggio condotto su 200 imprenditori intervenuti a Cernobbio al Forum organizzato da The European House – Ambrosetti: il 38,7% ipotizza un nuovo referendum, il 15,6% immagina una soft Brexit, mentre il 16,2% crede alla possibilità di una hard Brexit che rappresenta lo scenario peggiore. Anche se la si guarda con gli occhi della politica, la Brexit è una partita ancora tutta da giocare sul filo di elezioni sì, elezioni no o, meglio, elezioni quando dopo che il 9 settembre 2019 il Parlamento britannico ha bocciato, per la seconda volta, la possibilità di elezioni anticipate e il dibattito parlamentare è al momento sospeso.

Il punto è, in ogni caso, che la Brexit è il rischio geopolitico più forte adesso in Europa e spaventa i grandi investitori che hanno già cominciato a scappare dalla Gran Bretagna. I calcoli li ha fatti il quotidiano economico Financial Times e danno la misura della ritirata dalla Gran Bretagna: la prospettiva di Brexit no-deal ha fatto uscire circa 4 miliardi di dollari dai fondi azionari britannici da quando Theresa May si è dimessa. Ma il bilancio è ancora più grave se si guarda indietro fino al 2016 quando gli inglesi decisero di uscire dall’Europa con il voto referendario: in totale sono quasi 30 i miliardi di dollari usciti dalle casse dei fondi inglesi e, in particolare, i grandi investitori sono in fuga dai titoli azionari inglesi.

Il premier Boris Johnson era sicuro di arrivare al voto e vincere, il mercato era più scettico. La partita deve comunque arrivare a una conclusione entro il 31 ottobre – data entro la quale in mancanza di accordo Johnson è costretto a chiedere un ulteriore rinvio di Brexit all’Ue – e sulla strada c’è da affrontare un Consiglio europeo atteso il 17-18 ottobre. La legge anti-no deal è entrata in vigore e il leader del Laburisti (Labour), Jeremy Corbyn, vorrebbe trascinare la partita con Johnson almeno fino a novembre. Insomma, lo stallo che è il rischio peggiore per i mercati è dietro l’angolo. Johnson è intrappolato in Parlamento dalla legge anti-no deal, con il rischio addirittura di andare in galera se non la rispettasse e alle prese con la spaccatura del suo partito, i Conservatori (Tory), con una serie di dimissioni pesanti che si susseguono. Le elezioni anticipate appaiono, a questo punto, una soluzione anche per il mercato perché riporterebbero stabilità. Secondo un sondaggio dell’istituto YouGov, i Conservatori hanno 35% dei consensi con un vantaggio di oltre il 14% rispetto ai Laburisti. La strada per arrivare a una data sul voto resta comunque contorta.

IDEE DI INVESTIMENTO

La crisi britannica ha una conseguenza immediata con il crollo della sterlina, ai minimi da tre anni e impatta negativamente sugli asset più rischiosi, ovvero le azioni. Per i gestori la strada delle elezioni è la soluzione ottimale. «È la mossa migliore per chiarire la situazione politica poiché il voto alle elezioni generali rimarrà nuovamente contro la Brexit” ha detto Philippe Waechter, Chief Economist di Ostrum Asset Management. «E questo eliminerà qualsiasi alibi». Per Waechter le elezioni possono dare una risposta secca: dentro o fuori dall’Europa. In attesa di capire se il piano di Johnson per elezioni entro ottobre andrà a buon fine, per gli investitori questi sono i rischi imminenti della crisi geopolitica inglese:

  • La sterlina ai minimi è soggetta a forte volatilità e in balìa dei sondaggi in vista delle elezioni. Un sondaggio favorevole a Brexit la indebolisce, mentre a sfavore la rafforza.
  • Il mercato azionario è penalizzato da questa forte incertezza ed estremamente volatile. Per questo i grandi investitori al momento preferiscono stare fuori dalle azioni inglesi in attesa di ritornare al momento giusto e a prezzi favorevoli.
  • Sul fronte obbligazionario, il rischio Brexit va considerato come qualsiasi rischio geopolitico e spinge verso la ricerca di asset di qualità meno soggetti alla volatilità del momento.

In queste fasi di mercato è sempre consigliato fare un check-up del portafoglio sulla piattaforma Online SIM.


Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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